Il saluto ai tempi degli open space
..istruzioni per l'uso
18 September, 2019 by
Il saluto ai tempi degli open space
Valente Lucio

Eseguire Il protocollo "Saluto" entrando in un luogo è una delle cose più semplici che si apprendono sin da quando si è piccoli.

Schematizzato il processo è semplicissimo:

protocollo saluto - Say Digital

Eppure se lavori  (assunto o in consulenza) in aziende/coworking o luoghi in cui è possibile trovare giornalmente molte persone conosciute tutte insieme, questo semplice processo inizia ad essere inadeguato.

saluto

Entrare salutando tutti può rivelarsi difficoltoso, soprattutto per open space molto ampi. Potresti sembrare esagerato (se saluti tutti) oppure passare per maleducato (se non saluti nessuno).

D'altra parte salutare solo alcuni può rivelarsi anche più rischioso, potendo causare incomprensioni o ripicche lavorative. 

Vi è poi un ulteriore complessità. Anche capire semplicemente se conosci o meno una persona non è sempre facile. Quando lavori per un periodo nello stesso posto, ti capita di incontrare molte persone quotidianamente. Tuttavia se non ci hai lavorato personalmente insieme, probabilmente non c'è mai stata occasione di presentarsi. Vivi pertanto in una situazione Schröedingeriana in cui ufficialmente non le conosci ma in realtà potresti averle viste più spesso di tua moglie/marito. La prova è che se incontri la stessa persona in contesti differenti vi salutate come se foste amici di vecchia data.

"Carissimo!!"

Per tutti questi motivi molte persone adottano protocolli differenti spesso anche complessi che a mio avviso può essere utile elencare:

Il finto concentrato. Il protocollo è semplicissimo. Dai l'impressione di essere concentrato. Talmente concentrato da non notare nessuno. Questo sistema può funzionare, ma sporadicamente... Alla lunga non risolve il problema e devi comunque alternarlo con qualche altro metodo.

Al telefono. Semplice ed efficace. Entra telefonando, sempre! O almeno fai finta. Se non saluti mentre stai telefonando è normale, sei giustificato. Fai solo attenzione a non ricevere telefonate mentre stai fingendo di telefonare.

Sguardo a terra. Guarda per terra, sul soffitto, sulle pareti o sul cellulare, evita i punti in cui potresti incrociare lo sguardo di qualcuno e non corri rischi. Fai solo attenzione a non sbattere contro qualcosa.

La linea invisibile. Esiste un punto nel luogo in cui stai entrando superato il quale non sei più in modalità "in entrata", ma oramai sei entrato pertanto ufficialmente in modalità "a lavoro". Quando sei in questa modalità sei giustificato dal non salutare... oramai sei al lavoro. L'obiettivo pertanto è superare questa linea il prima possibile e a qualunque costo. Se riesci a posare la borsa o lo zaino contestualmente ancora meglio!

Il tempo è la discriminante. Se incroci lo sguardo con una persona per più di X secondi, puoi salutarla. Sotto gli X secondi no. Puoi sempre far finta di non averlo riconosciuto. Calcola la X in base al tempo che impieghi a raggiungere la linea invisibile. Ipotizzando che impieghi 30 secondi, X = 3 può essere sufficiente. Al max saluterai 10 persone che è un numero accettabile.

In generale, il saluto è un problema che se non gestito in maniera opportuna può causare gravi conseguenze ai tuoi rapporti lavorativi. Nelle care vecchie sedi suddivise in uffici e stanze chiuse, incontravi persone poco alla volta e potevi applicare il protocollo base senza conseguenze negative. Ora questo non è più possibile e non bisogna prendere la cosa sotto gamba. 

Io, grazie all'esperienza maturata in anni, ho perfezionato un mio metodo infallibile:

Quando incrocio lo sguardo di qualcuno indipendentemente da qualsiasi check, sorrido e con il labiale accenno un leggerissimo saluto. Al massimo non ricambiano, ma posso sempre far finta di canticchiare, e tutto sommato, è un rischio che sono disposto a correre!

Il saluto ai tempi degli open space
Valente Lucio
18 September, 2019
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